lunedì 28 agosto 2017

L'avvocato risponde: "Come funziona la revisione per le auto storiche?"

Sulla revisione dei veicoli d’interesse storico e d'epoca si rischia di fare confusione: la normativa è infatti recentemente stata oggetto di modifica e non tutte le fonti giuridiche sono aggiornate. Fughiamo subito ogni dubbio: i veicoli d’interesse storico e collezionistico vanno sottoposti a revisione periodica con cadenza biennale, anziché annuale (come accadeva invece in passato), revisione che viene effettuata tenendo conto dell'anno di costruzione del veicolo.


Addentrandoci nella materia è bene fare un distinguo per i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca che non coincidono con i veicoli d’interesse storico e collezionistico e che sono iscritti in un apposito elenco presso il Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti del Ministero delle Infrastrutture; questa tipologia di auto e moto è soggetta a revisione quinquennale per la conferma dell'iscrizione nell'elenco nazionale. Tale revisione è però diversa da quella prevista per le altre categorie di veicoli, in quanto verte sulla verifica della completa originalità in ogni loro parte costruttiva.

Precisato questo punto, è bene sottolineare come sottoporre un’auto d’epoca alla revisione periodica sia fondamentale per non incorrere nelle conseguenze previste dal Codice della Strada. Più precisamente, si consideri che l’articolo 80 del Codice (a cui si rimanda per approfondimenti) prevede che chiunque venga fermato dalle Forze dell’Ordine e risulti irregolare sia soggetto ad una multa che varia dai 168 fino ai 674 euro.
           
Tale cifra può raddoppiare con la reiterata mancanza di revisione: in questo caso l’organo accertatore può attestare sul documento di circolazione che al veicolo non è concesso di circolare fino a quando non si prenoterà il controllo e quindi non si effettuerà la revisione prescritta dalla legge. Nel caso in cui si continui a circolare con un veicolo sospeso, verrà applicata la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va dai 1.941 fino ai 7.767 euro. Sono previste sanzioni anche per chi dovesse essere fermato con certificato di revisione falsificato: in questo caso la somma può andare dai 419 ai 1.682 euro. Infine, può essere previsto anche il ritiro della carta di circolazione.

Per concludere, sottoporre la propria auto o moto storica – o d’epoca (per la differenza fra le due categorie si rimanda a quest’altro pezzo della rubrica) – non è solo doveroso al fine di garantire la sicurezza su strada, ma è anche fondamentale per non incappare in sanzioni che si possono rivelare gravose per il proprietario. È bene inoltre ricordare che dalla targa gli organi competenti possono accertare la mancanza di revisione, così come l'assenza di copertura assicurativa e/o il fermo amministrativo del veicolo.


Avv. Giovanna Richini
Consulente legale presso il Nostalgia Club 

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